Barone Pizzini è una delle aziende storiche della Franciacorta. È stata fondata proprio dal Barone Pizzini nel 1870. I Baroni ne hanno mantenuto la proprietà fino agli anni ’90 del secolo scorso, quando mio padre e altri quattro soci l’hanno acquista. L’azienda, comunque, ha mantenuto la stessa denominazione perché già largamente conosciuta per quella che era allora la produzione della Curtefranca oggi nota come Franciacorta.
Già dopo 8 anni dall’acquisizione, l’azienda ha fatto una scelta molto precisa in termini posizionamento. Ha infatti cominciato a produrre, prima nella Franciacorta, vini biologici. L’azienda è oggi certificata e si è dotata di una cantina costruita totalmente in bioedilizia.
L’azienda si è anche espansa al di fuori del territorio della Franciacorta. Ha acquisito due aziende in due coste opposte: la tirrenica e l’adriatica. La prima, Poderi di GhiaccioForte, è localizzata in Toscana e più precisamente a Scansano, dove produce un Morellino Classico e un Toscana IGP. La seconda, Pivalta Castelli di Jesi, è localizzata a Maiolati Spontini e produce un verdicchio molto apprezzato specialmente nei mercati esteri. Entrambe queste aziende seguono la filosofia della casa madre ovvero sono biologiche. L’azienda marchigiana ha già fatti uno step ulteriore ovvero lavora in Biodinamica ed è certificata Demeter.
La scelta Bio è una scelta strategica in termini d'impegno, di numeri e di ore lavoro. Quantificare questi aspetti, spesso, non è un’operazione semplice. Lavorare in Bio, ad esempio, significa dover uscire più spesso per dare dei trattamenti protettivi alla pianta che siano biodegradabili. Inoltre, i costi variano da stagione a stagione in relazione all’andamento del meteo. La biodegradabilità implica, infatti, anche che i trattamenti perdano la loro efficacia ogniqualvolta piove. Per cui, lavorare in convenzionale non solo consente di avere costi minori nella misura di circa un quarto, ma anche maggiore certezza sulla struttura degli stessi di anno in anno. Fare Bio signifca anche poter contare meno su conferitori e dover, quando li si usa, mantenere un controllo diretto sulla sanità del vigneto. Fare Bio significa anche portare nelle cisterne un prodotto pulito e sano, per non utilizzare additivi nelle fasi successive di vinificazione.
Dall’altra parte, fare bio significa anche rispettare il proprio territorio, rispettare le persone con cui si lavora, rispettare ed essere attenti alla salute del consumatore finale, produrre dei prodotti che rispecchino al massimo la tipicità e la qualità del proprio terroir.
Coerentemente con questa filosofia, l’azienda si è dotata, a partire dal 2004, di una cantina costruita totalmente in bioedilizia su progetto dell'architetto Gasparotti, che ha valutato tutto quello che era potenzialmente realizzabile. Quindi partiamo da una struttura che è costruita in maniera verticale. Ha un cavedio per la ventilazione dell'aria e riduce naturalmente i consumi energetici in maniera abbastanza sensibile. È dotata di pannelli solari, perfettamente inserita nel paesaggio, e composta essenzialmente dei prodotti tradizionali in legno e pietra.
Barone Pizzini produce cinque (sei con la riserva) tipi di Franciacorta. Abbiamo due basi che propongono due sfumature diverse di Brut:
Poi, abbiamo tre millesimati:
Infine, come dicevo, la nostra riserva, che si chiama Bagnadore. Bagnadore è un disegno che ha portato avanti mio Papà fin dagli inizi ed è il prodotto che rappresenta di più la storia e la filosofia dell’azienda. È una versione nature, cioè senza zuccheri, composto al 50% di Pinot Nero, fa un passaggio in botte, ed un invecchiamento di almeno 6 anni.