I SuperTuscan sono i tra i più importanti vini rossi italiani, sulla scia dei nomi risonanti conosciuti da tutti, astemi compresi. Se vuoi maggiori informazioni relative a questi particolari vini, questa è la guida che fa per te.
Il termine SuperTuscan fu introdotto agli inizi degli anni Sessanta dagli enologi che dovevano sottostare alle regole che prevedevano l'esclusivo utilizzo di uve del luogo, mentre i mix non venivano presi in considerazione come soluzione valida, soprattutto dai più tradizionalisti.
Quello degli anni Sessanta era un periodo in cui sperimentare e ricercare metodi adatti a migliorare le produzioni già in auge era tra gli interessi principali per chi si occupava di vino, grazie anche al desiderio di potersi opporre a quella che era la concorrenza francese. Spesso si finiva quindi con il non far collimare sperimentazioni e burocrazia.
Come comprenderai dal nome, il termine SuperTuscan sembra sia stato coniato in Toscana per denotare una tipologia di vino rosso diverso da tutti quei vini abitualmente conosciuti nella regione. Era quindi necessario avere un vocabolo che potesse indicare un vino di pregio, differenziandolo però dai più noti vini toscani: Brunello, Chianti e Nobile di Montepulciano. Oltre ciò era da non sottovalutare un altro importante elemento, ossia l'enorme differenza che esisteva con questi vini; il Super Tuscan era infatti realizzato grazie all'utilizzo di uve insolite per la Toscana di quel periodo: Syrah, Cabernet Sauvignon e Merlot.
Il significato di SuperTuscan sta quindi ad indicare, ancora oggi, quella tipologia di vino pregiato, realizzato però con uve non del luogo, ma internazionali. Si tratta di un termine utilizzato forse per ovviare ad una lacuna linguistica che possa ben rappresentare la forza di questi tipi di vini. Non è mai stato riconosciuto il soggetto creatore del termine Super Tusca, anche se alcuni lo accostano al famoso Luigi Veronelli.
Se ti stai chiedendo quale fu il primo vino SuperTuscan, la risposta è senza dubbio il Sassicaia, che vide il suo boom quando il marchese Mario Incisa della Rocchetta, negli anni '20, si pose l'obiettivo di creare un vino che potesse confrontarsi senza nessun timore con i rossi francesi tanto elogiati in quel periodo. Per farlo, impiantò un vitigno Cabernet (tipico francese) nelle sue terre di San Guido di Bolgheri, in Toscana, decidendo di creare un vino che fosse prettamente a base di Cabernet. Questa idea si rivelò innovativa in quanto, in quel periodo in Italia i vini più famosi erano i rossi toscani realizzati con Sangiovese e i piemontesi a base di Nebbiolo come ad esempio il Barbaresco o il Barolo. Il Cabernet era assolutamente privo di fama, ma il marchese era davvero convinto della sua idea grazie agli approfonditi studi che aveva fatto relativamente alla tecnica di produzione e al terreno (roccioso) che aveva deciso di utilizzare. Inizialmente il vino realizzato, il Sassicaia della Tenuta San Guido, non ebbe alcun tipo di successo; il tutto cambiò quando nel 1967 questo vino partecipò ad un concorso di degustazione cieca a Parigi e venne definito il rosso più buono del mondo.
Per completare questo breve excursus sui vini SuperTuscan, vogliamo fornirti un breve elenco dei più famosi e pregiati vini appartenenti a questa categoria, dopo il Sassicaia:
- Tignanello: realizzato grazie all'utilizzo di uve Cabernet sauvignon, Cabernet franc e Sangiovese. L'invecchiamento dura tra i 12-24 mesi in botti di rovere francesi. Il prezzo per le nuove annate è di circa 55€.
- Ornellaia: realizzato grazie all'utilizzo di Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Petit Verdot. Il suo prezzo è di circa 140€.
-Solaia: è un mix di Sangiovese inferiore, Cabernet sauvignon e Cabernet franc. Ha un prezzo di circa 170€.
Concludendo, potrai ben comprendere, quanto i vini SuperTuscan siano quindi diventati uno dei vanti d'Italia, molto preziosi e ricercati.