Weinbau in Südtirol o viticoltura in Alto Adige! Adottiamo anche noi il bilinguismo per salutare i nostri amici altoatesini!

In questa splendida regione dai paesaggi mozzafiato, le viti hanno trovato le condizioni ideali per crescere e maturare già da migliaia di anni. Infatti la viticoltura altoatesina ha una storia antichissima, che inizia addirittura prima dell'epoca romana e aumenta grazie alle grandi organizzazioni ecclesiastiche e poi alla dominazione asburgica.

Nel tempo la viticoltura in Alto Adige si è diffusa sempre di più, diversificandosi e portando alla nascita di un'importante produzione vinicola apprezzata in tutto il mondo.
Secondo Assovini, in provincia di Bolzano sono presenti più di 5 mila ettari di vigneti, di cui il 98% è tutelato da disciplinare DOC, per una produzione calcolata da ISTAT di oltre 360 mila ettolitri di vino nel 2022, di cui circa il 60% di vini bianchi e il restante 40% di rossi.

Il territorio di produzione è caratterizzato da composizioni molto diverse tra loro, dal porfido vulcanico nella conca di Bolzano alla roccia sedimentaria nella Val d’Isarco e nella Val Venosta, alla roccia calcarea e dolomia nella zona meridionale dell’Alto Adige. Ovviamente stiamo parlando di una viticoltura prevalentemente di montagna, perché i vigneti si trovano dai 200 ai 1000 metri sul livello del mare.

La viticoltura in Alto Adige è caratterizzata da una grande varietà di vitigni, sia autoctoni che internazionali, come il Pinot Grigio, Bianco e Nero, lo Chardonnay, il Merlot, il Cabernet, il Sauvignon Blanc e il Muller Thurgau.

Tra gli autoctoni a bacca nera più tipici c’è la Schiava, da cui si produce un vino leggero, con tannini moderati, ottimo anche a basse temperature, come aperitivo.

Un altro autoctono è il Lagrein, che esprime tutta la sua pienezza ed eleganza quando è affinato in piccole botti di rovere. Si può trovare anche la variante rosé, nota come Lagrein Kretzer.

Tra i vitigni locali a bacca bianca, il più coltivato è il Gewürztraminer, forse originario appunto della zona di Termeno. A nord di Bolzano, nella Val d’Isarco e nella Val Venosta troviamo anche il Kerner che è un incrocio tra Schiava e Riesling e il cui nome deriva dal poeta tedesco Julius Kerner. È un vitigno resistente al gelo, coltivato soprattutto alle quote più elevate. Poi ci sono il Sylvaner e il Veltliner e, girando per la provincia, si trovano spesso anche vigneti di Riesling, di Moscato Rosa o Giallo.

Secondo Hans Terzer, enologo della Cantina di San Michele Appiano, negli ultimi anni l’Alto Adige si è conquistato un’ottima fama. Soprattutto in Italia, i vini sudtirolesi vantano un altissimo prestigio e sono considerati i migliori vini bianchi italiani in fatto di qualità. E si riconosce loro anche un rapporto ideale fra qualità e prezzo.

A me piacciono molto i vini altoatesini e ho anche spesso incontrato dei vignaioli sudtirolesi simpaticissimi, ma è anche vero che spesso chi ha a che fare col vino, per lavoro o per passione, ritiene i vini della propria zona i migliori in circolazione.

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