C'era un francese, un inglese ed un italiano... no! non è una barzelletta per fortuna, ma sono i protagonisti di una delle invenzioni più affascianti del mondo del vino: Il metodo classico.
ormai non ci dormo più la notte, moltissimi di voi ci hanno segnalato storie differenti e quindi ho voluto approfondire la questione. Come abbiamo raccontato in altre pillole Dom Perignon è considerato l'inventore di questo metodo, ma nella mia ricerca ho scoperto che probabilmente la realtà è un po' diversa e interessa sia Italia che Inghilterra.
Ma andiamo per ordine: nel 1670 circa, l'Abate Pier Pergnon scopriva per caso la ri-fermentazione in bottiglia, ma per capire chi ha realmente inventato questo metodo dobbiamo tornare all'inizio del 1600 quando in francia il vino frizzante non era apprezzato ed alla corte del re si preferivano i vini fermi. Si ho detto frizzanti perche a quel tempo le bottiglie non erano resistenti e non avrebbero retto alla pressione esercitata dalla rifermentazione. In inghilterra invece il frizzante andava alla grande, ed i vini francesi andavano spediti in grandi botti verso l'inghilterra che all'arrivo veniva addizzionato di zucchero per farlo rifermentare ad aumentare il grado alcolico. Ma fu nel 1630 che Sir Kenelm Digby, avventuriero diplomatico ed scenziato Britannico, che tra le varie cose inventò il turacciolo e scoprì l'ossigeno, creò una bottiglia di vetro scura e molto resistente grazie all'uso di carbone fossile sulle fornaci. Digby era amico di Christopher Merrett colui che tradusse "L'arte del vetro" dell'Italiano Antonio Neri e che nel 1662 tenne alla Royal society una dimostrazione di come, grazie alla tenuta delle nuove bottiglie, era possibile far rifermentare il vino con l'aggiunta di zucchero e melassa per farlo diventare spumeggiante, questo ben prima della scoperta da parte di Pier Perignon del suo metodo champenoise.   
E gli italiani cosa c'entrano? ne citiamo almeno 2, il primo Francesco Scacchi, medico di Fabriano che nel suo trattato “De salubri potu dissertatio” (Del bere sano), nel capitolo 21 Scacchi descrive dettagliatamente il metodo per rendere il vino fermo frizzante con l'aggiunta di mosti o uve passite. Ma Scacchi non inventò nulla ma descrisse semplicemente delle metodologie di spumentizzazione usate ll'epoca. Ma ancor prima nel 1570 il medico bresciano Gerolamo Conforto nel suo libro ‘Libellus de vini mordaci’ mordace era il termine, insieme a piccante, per dire frizzante, raccontava delle qualità negative di questi vini e raccontava di come ai vini che avevano perduto il loro piccante, bastava aggiungere degli acini d'uva per riacquistarlo. Ma Gerolamo raccontò anche dei francesi che producevano vini mordacissimi... infatti sembra che i frati benedettini nel 1531 nell'abbazia di st.Hilaire a Limoux nella regione meridionale della Languedoc- Roussillon lavorassero alle tecniche di vinificazione e rifermentazione... insomma un bel casino.
ma nel nostro viaggi a ritroso nel tempo, la realtà è che di vino frizzante se ne hanno tracce già dalla bibbia, dai romani, gli etruschi e così via, quindi per tirare le somme possiamo dire che:
1 i vini frizzanti esistono dalla notte dei tempi e Italiani francesi e Inglesi hanno tutti un ruolo nella nascita del metodo classico
2 gli inglesi hanno il merito di aver prodotto bottiglie molto resistenti grazie anche al vetraio fiorentino Antonio Neri
3 che i francesi hanno il merito di aver affinato il metodo ed esportato un sogno di lusso
bene ora che ho le idee ancora più confuse che metodo classico mi consigliate tra Italia Francia e... e basta!!!

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