Conoscerai sicuramente il Dom Pérignon, il re degli champagne per eccellenza. Ma sai, invece, chi era Dom Pérignon? Tal Pierre Pérignon era un monaco benedettino vissuto nel diciassettesimo secolo. Chiamato Dom Pérignon perché in ambiente ecclesiastico il termine Dom evidenziava rispetto, nacque nella Francia settentrionale, in particolare nella regione della Champagne-Ardenne. Da sempre visse a stretto contatto con i vigneti, di cui i genitori e gli zii si occupavano per vivere. Studiò da prete, e nel 1670, una volta diventato prete, si trasferì presso il monastero di Hautvillers dove diventò il responsabile dei vigneti e prese l'incarico di Tesoriere. Proprio all'interno di questo monastero, la leggenda narra che Dom Pérignon diede vita allo champagne. Leggendo i libri che parlano della sua storia, potrai venire a conoscenza di due diverse leggende che lo riguardano ma che riconducono entrambe alla nascita dello champagne. Secondo la prima, Dom Pérignon non aveva alcuna intenzione di creare lo champagne ma lo stesso nacque un po' per caso. Il monaco, infatti, imbottigliato del vino bianco e lasciatolo in cantina ad affinare, si era accorto che dopo un po' di tempo le bottiglie erano esplose. Dopo la vendemmia, infatti, le bottiglie lasciate in cantina erano sottoposte ad una temperatura molto rigida che arrestava il processo di fermentazione del vino. Processo che, tornata la primavera, ricominciava e, a causa della forte pressione portava all'esplosione delle bottiglie. Nacque così l'intuizione da parte di Dom Pérignon che il vino in bottiglia potesse essere reso frizzante dato che con la rifermentazione in bottiglia si formava all'interno una cospicua quantità di anidride carbonica. E la seconda leggenda? Si dice che Dom Pérignon fece un esperimento inserendo in una bottiglia di vino bianco dei fiori di pesco e zucchero notando che con la rifermentazione si sviluppavano le tante famose bollicine. Come spesso avviene con le leggende, però, c'è sempre qualcuno che non crede a quanto raccontato anzi tende a dimostrare il contrario. Secondo questi Dom Pérignon non ha affatto il merito di aver inventato lo champagne perché, al contrario, non fece altro, in vita sua, che cercare una soluzione per evitare la rifermentazione dei vini in bottiglia una volta arrivata la primavera. Il monaco benedettino, dunque, avrebbe sempre cercato di eliminare le bollicine che, secondo il pensiero di molti dei suoi contemporanei, contribuivano soltanto a depravarne il gusto.


Cosa ha fatto Dom Pérignon per il mondo del vino?


Se a questo punto sei libero di decidere se credere o meno al fascino di queste leggende sulla nascita dello champagne, è pur vero che Dom Pérignon ha comunque fatto molto per il mondo del vino lasciando un segno indelebile che, sin dal momento della sua morte (avvenuta nel 1715) si tramanda di generazione in generazione tra tutti gli appassionati. Il primo riconoscimento che gli spetta è sicuramente quello di aver migliorato notevolmente le tecniche di produzione del vino. È innegabile che il monaco benedettino, in tanti anni di attività, accumulò un livello di esperienza non indifferente nel settore. Tutti segreti che ha tramandato attraverso le sue memorie. Hai mai sentito dire che l'inventore (o presunto tale) dello champagne era niente poco di meno che astemio? Pare proprio che sia così ma che grazie all'esperienza maturata Dom Pérignon era in grado di riconoscere un tipo di vite e la sua provenienza assaggiandone un singolo acino. Si deve a Dom Pérignon la tecnica dell'assemblaggio secondo cui mettendo insieme tipologie di uve dello stesso tipo ma di provenienza diversa si potesse ottenere un'annata più omogenea e qualitativamente migliore. Sapevi che si deve a Pérignon la sostituzione dei tappi di legno con quelli di sughero? Il monaco, infatti, capì che il sughero era molto più leggero, impermeabile e che per le sue qualità era la soluzione ideale per la conservazione della spuma dei vini. Ancora meglio se sostenuti dalla classica gabbietta metallica che, tenendo ancorato il tappo alle bottiglie, ne evitava lo scoppio prima che fossero aperte. Ma i miglioramenti non si fermano certo qui! Dom Pérignon diede l'impulso alla nascita di quello che oggi conosciamo, appunto, come Dom Pérignon, lo champagne più nobile al mondo. In particolare intuì che, unendo lo Chardonnay bianco al Pinot nero si poteva creare un prodotto dalle caratteristiche uniche ed inimitabili. Vogliamo ricapitolare quelle che sono le principali indicazioni che ci sono state tramandate da Pérignon prima della sua morte. Sicuramente potrai trovarle interessanti.

  • Tra tutti va sicuramente prediletto il Pinot Noir a bacca nera dal momento che le bacche bianche tendono a far rifermentare il vino.
  • Se coltivi le viti devi fare sempre in modo che non superino mai il metro di altezza e che ogni pianta non produca una quantità elevata di uva. In questo modo potrai essere certo che tutta l'energia della pianta madre sarà riservata ai pochi frutti presenti che ne guadagneranno, dunque, in termini di qualità.
  • In fase di vendemmia, analizza sempre bene gli acini d'uva eliminando quelli che si sono rotti o che risultano ammaccati.
  • Occupati tu stesso di portare l'uva al torchio. Spesso, infatti, utilizzare gli animali può significare rovinare l'uva che hai appena raccolto.
  • Le dimensioni degli acini d'uva sono importanti. Ricorda che quelli piccoli sono sempre più buoni e gustosi rispetto a quelli grandi.
  • Meglio non procedere con la pigiatura dell'uva con i piedi.

 

Cos'è oggi il Dom Pérignon?

 

Dom Pérignon simboleggia, oggi, il marchio dello champagne per eccellenza. Se sei un amante di questo prodotto non puoi non provare le incredibili sensazioni che questo champagne lascerà al tuo palato. Un vino speciale, apprezzato da sempre in tutto il mondo per le sue peculiarità, il primo in assoluto ad essere stato definito "di prestigio". La prima vendemmia del Dom Pérignon risale al 1921 benché la commercializzazione sia iniziata dopo ben 15 anni, nel 1936. Ad oggi, ogni anno, sono oltre 5 milioni le bottiglie di questo pregiato champagne che vengono prodotte. Il prodotto che anche tu di certo conoscerai, è composto per il 55% da Chardonnay e per il 45% da Pinot Noir. Oggi viene prodotto dalla Moet & Chandon, una delle maggiori aziende produttrici di vino esistenti in Francia e ubicata nella regione di Champagne-Ardenne, la stessa che oltre 3 secoli fa diede i natali al monaco benedettino. Curioso di conoscere i punti forti del Dom Pérignon? A quanto pare, la prima tra tutte è la qualità. È un vino elegante, sofisticato che simboleggia il meglio del meglio in assoluto. Le uve che lo compongono, di cui hai già potuto leggere le relative percentuali, sono selezionate con estrema cura, appartengono solo a quelle due categorie e sono rigorosamente appartenenti alla stessa annata. Prima di essere imbottigliato, il noto Dom Pérignon viene lasciato a riposare in cantina per un po' di tempo. Ti stai chiedendo, forse, quanto riposo è necessario per raggiungere risultati di questo calibro? Lo champagne in questione riposa tranquillo per un periodo che può andare da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 10 anni, in base alla tipologia. Naturalmente più passa il tempo, più il prodotto invecchia, più potrai apprezzarne le caratteristiche. Ad esempio, dopo un invecchiamento di 7 anni, il Dom Pérignon e fresco e caratterizzato da una leggera speziatura. Dopo 12 anni migliora notevolmente e potrai sentire al suo interno sentori di malto, nocciola e biscotto con un gusto che acquista sempre più decisione. Dopo i 25 anni di invecchiamento, invece, assaggerai un prodotto al top delle sue potenzialità di gusto. Un sapore di notevole intensità ma che è, allo stesso tempo, inafferrabile. Un po' come quando ti ritrovi ad annusare un buon profumo. Se senti ed apprezzi tutta l'essenza ma non puoi afferrarlo davvero! Un altro aspetto importantissimo per il Dom Pérignon che conosciamo oggi riguarda l'annata. Questo pregiato champagne, infatti, non viene prodotto ogni anno ma solo in quelli che sembrano ideali per il clima, per l'aspetto generale delle piante e per tutta una serie di fattori che il buon viticoltore sa riconoscere ad occhio nudo. Ed in base a tutto questo, potrai degustare diversi tipi di Dom, come ad esempio il magico Rosè che nasce quando gli inverni sono indulgenti e le primavere molto piovose. 
Se un tempo lo champagne era il vino delle occasioni speciali oggi ci sono molte occasioni in cui può essere gustato. Potrai provarne il gusto non soltanto in una sera importante di gala ma anche semplicemente durante un aperitivo con le persone a te più care o in occasione di un evento speciale. La realtà è che oggi il Dom Pérignon è diventato molto versatile e ben si presta sia in fase di antipasto che di pranzo, senza disdegnare l'abbinamento con il dolce. A proposito di abbinamenti, con cosa si sposa particolarmente bene il Dom Pérignon? Indubbiamente con molti tipi di antipasto come quelli a base di pesci e pomodorini, gamberi gratinati o formaggi stagionati. A pranzo si associa bene sia coi primi che coi secondi. Puoi impreziosire un buon riso thailandese accompagnandolo con questo vino, così come anche pasta condita con sughi a base di pesce. Anche nei secondi spiccano indubbiamente gli abbinamenti col pesce, come ad esempio coi branzini, con i dentici, con gli scampi o i gamberetti. E che dire degli abbinamenti col dolce? In un periodo caldo come quello estivo si abbina benissimo con la frutta fresca. Via libera, dunque, a fragole, mango, ananas. Indescrivibili le sensazioni al palato in abbinamento con le creme dolci, in particolare con la crema chantilly di cui riesce ad esaltare ogni minimo dettaglio, naturalmente sempre servito alla temperatura ideale. Questa, per lo champagne, è sempre al di sotto dei 10 gradi centigradi, ma per il Dom Pérignon, in particolare, è meglio che tu prenda in considerazione una temperatura ideale di 7 gradi centigradi per assaporarlo al meglio. 
 

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