Vi sarà capitato di leggere in qualche etichetta di distillato, ad esempio di rum o di vino liquoroso come il Madera o magari in una vecchia bottiglia di Marsala, la dicitura Solera. Che cosa vuol dire Solera? Innanzitutto, il Solera è un metodo di invecchiamento che si fonda sulla costruzione di una piramide di botti in legno in cui vengono conservati bland di diverse annate dello stesso vino o dello stesso distillato. Le botti sono scolme ovvero riempite solo per circa il 70% alla fine di favorire l’ossidazione del liquido in esso contenute.

La base della piramide è formata da una fila di botti che posano sul pavimento, chiamata appunto Solera. Ogni anno dalla solera si estrae una certa quantità di prodotto che viene poi imbottigliato e messo in commercio. A questo punto, dalla fila di botti immediatamente superiore, chiamata prima criadera, si preleva la stessa quantità di prodotto imbottigliata e la si passa al livello inferiore (la solera). Lo stesso si fa ai livelli superiori. Per cui, la prima criadera viene reintegrata con il prodotto estratto dalla seconda criadera. La seconda con il prodotto estratto dalla terza e così via fino ad arrivare all’ultima, che è formata da una sola botte e che viene reintegrata con il vino appena prodotto o con il rum appena distillato. Con questo sistema, perciò, si ottiene un vino o un distillato che avrà delle note, anche se sempre più ridotte, donate da quel prodotto con cui era stata avviata la nostra piramide e che nel tempo ha subito evoluzioni impressionanti dovute alle ossidazioni e ai vari bland che si sono succeduti. Un altro vino prodotto con il metodo solera è il Porto

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