Il colore chiaro, animato da un raffinato quanto persistente perlage, non deve trarre in inganno. L'anima di questi prodotti è regalata dalla vinificazione di uve a bacca nera. Il termine, un vero e proprio francesismo, veniva utilizzato per indicare tutti quei vini realizzati con cuvée pregiate dove faceva bella mostra di sè uno dei vitigni più austeri e raffinati: il Pinot Noir. Successivamente la storia narra che la purezza di questa uva nobile sia stata addolcita in alcuni casi da una percentuale fissa (solitamente il 10%) di Pinot Meunier. Oggi, i Blanc de Noirs, per fregiarsi dell'AOC Champagne, possono essere composti soltanto da questi due vitigni. Rare e originali, le bollicine hanno il pregio di riflettere il terroir di provenienza con sincera raffinatezza.

Dagli esemplari più blasonati a quelli eleganti e veraci, i Blanc de Noirs sono perfetti per chi cerca un vino di carattere, un protagonista di pasti e ricorrenze speciali. 

Il merito di questo grande successo va senza dubbio al primo e più importante protagonista, il Pinot Noir. Questa uva, ritenuta dagli estimatori un esempio di eleganza e finezza, non ha delle origini certe e documentate. Quello che sappiamo è che sicuramente il suo passaporto è scritto in lingua francese. La Borgogna infatti è stata la cornice dentro la quale il Pinot e la sua fama hanno saputo attraversare indenni i secoli. Con il tempo la sua coltivazione si è estesa fino alla zona dello Champagne, in particolare sulle Montagne di Reims. È un'uva molto delicata, che si distingue per la curiosa forma a pigna del suo grappolo, una particolarità dalla quale deriva anche il suo nome. Un'ottima annata di Pinot Noir è frutto di un equilibrio mai scontato tra terreno, clima e savoir faire. Il risultato però ripaga di qualsiasi sforzo. Il Pinot Meunier è invece una specie di fratello minore, un vitigno più malleabile e rigoglioso che si distingue per una caratteristica che trova anticipazione già nel nome. I grappoli, nella parte inferiore, sono ricoperti da una patina bianca polverosa che sembra quasi farina. Francese al 100%, il Meunier ha trovato il suo habitat ideale nella zona dello Champagne, anche se non disdegna coltivazioni internazionali. 

A questo punto la domanda sorge spontanea: come mai due uve a bacca rossa popolano la regione dello Champagne? I Blanc de Noirs in realtà non fanno altro che sottolineare una caratteristica spesso trascurata del famoso territorio francese. Le Montagne di Reims e i luoghi vicini nascono come terre di vini rossi e non bianchi. I vini locali erano purpurei, profondi e questo almeno fino alla metà del Settecento. Le cose poi cambiano, lo Chardonnay rivoluziona le cuvée aristocratiche a base di Pinot Noir, le rende più fresche e più adatte a qualsiasi palato.

I Blanc de Noirs in cantina subiscono una vinificazione in bianco molto attenta e scrupolosa. Grappoli eccelsi, provenienti dalle migliori parcelle della zona e privi di qualsiasi impurità, vengono pigiati in modo molto soffice. Per evitare la colorazione rossa, le bucce vengono immediatamente separate dal mosto. Il prezioso liquido riposa in barriques di legno di rovere profumato oppure in serbatoi d'acciaio che hanno il pregio di non aggiungere o togliere nulla al carattere del Pinot Noir. Lo Chef de Cave organizza i vari step della produzione con grande attenzione e precisione.

Al naso donano un aroma fruttato unico che ti conduce nei meandri di un sottobosco dove muschio, bacche e funghi regalano una scia profonda. Si possono scorgere odori di spezie leggere, soprattutto se il riposo della cuvée si è svolto nel legno. L'aroma è quello dei grandi vini. È potente, ricco, con un tannino profondo di quelli che rivestono il palato di una patina aristocratica e profonda. I Blancs de Noirs sono Champagne che puoi abbinare a piatti di carattere ad esempio con taglieri di formaggi stagionati e salumi saporiti oppure con raffinate tartare di pesce.

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