La trasferta di oggi ci porta nelle Marche, più precisamente a Castelleone di Suasa, nella zona del Verdicchio dei castelli di Jesi, dove viene concepito il Qudì.

Questo vino viene prodotto dalla famiglia Venturi sia nella versione con il tappo a vite che nella versione con il tappo in sughero, e questa rappresenta una peculiarità dell’azienda che lavora sempre in questa logica pensando al mercato estero.

Passando un po’ alla storia di questo vino, e più in generale dell’azienda, c’è da sapere che il nome ha un’origine molto familiare: Qudì è da tanti anni il soprannome del nonno, ed è diventato poi anche il soprannome proprio del paese.

Questa azienda vinicola è rinomata per la qualità della sua produzione totalmente biologica, tanto da essersi guadagnata i tre bicchieri per le vendemmie del 2013, del 2015 e di questo 2018.

Oggi proviamo a fare una comparazione tra le due versioni del Qudì!

Al di là della qualità indiscussa di questo vino, ciò che li accomuna è il colore che tende al verde.

Ma la differenza c'è: quello imbottigliato con il tappo a vite ha una fragranza e una freschezza maggiore che quello con tappo in sughero. Si può percepire una nota di frutta fresca, una nota agrumata, in quello tappato a vite, e una nota leggermente più evoluta in quello con tappo a sughero. Si sente che è lo stesso vino, ma che evolve in maniera diversa: il vino matura in maniera differente nelle due bottiglie.

Questo vino si può accostare bene a piatti a base di pesce, magari con una cottura al forno, o anche a qualche carne bianca.

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