Scopriamo attraverso un esperimento la differenza tra il tappo a vite e il tappo in sughero.
Nel 2007, nell’azienda vinicola Pojer e Sandri, si è indagato sulla differenza che può fare un diverso tappo su un Müller Thurgau di Palai, appartenente alla stessa annata, prodotto inizialmente con il tappo tradizionale in sughero.
Dopo l’apertura il vino è stato richiuso con un tappo a vite. Dopo qualche giorno, il vino aveva cambiato completamente i suoi connotati tra cui il colore e il sapore. Sembrava diventato quasi un marsala vergine siciliano; non era più un vino integro come doveva essere un Müller Thurgau.
Cosa ci fa capire questo esperimento? Che l’evoluzione del vino è sempre dovuta all'ossigeno.
La variabilità di passaggio dell’ossigeno nelle bottiglie è diversa a seconda del tappo che si utilizza. La differenza principale sta nel fatto che, teoricamente, il grande tappo naturale di sughero dovrebbe far passare aria, mentre quello a vite no.
Oltre a questo, bisogna tenere in considerazione il fatto che ogni tappo di sughero da una permeabilità all'ossigeno diversa. Per questo motivo nello stesso cartone è possibile trovare una bottiglia migliore di un’altra.
Invece, quando siamo in presenza di un tappo metallico, quindi di un tappo a vite, ogni bottiglia sarà sempre uguale all'altra.
Mentre il sughero potrebbe un po' perdonare gli errori tecnici in cantina, nel caso del tappo a vite, se il vino entrasse con qualche difetto, rimarrebbe tale.
Gli svizzeri sono stati i primi al mondo a credere nel tappo a vite.