Il centesimino è vitigno autoctono della zona di Oriolo. Come molti dei vitigni europei, ha rischiato l’estinzione a causa della filossera. Alcuni anni fa ne è stata ritrovata una pianata nel giardino di un palazzo del centro di Faenza allevata a pergola. La sua funzione principale era fornire ristoro dal caldo estivo, ma i frutti che produceva erano egualmente buonissimi. Il padrone di questa pianta, Pietro Pianori, vista la situazione di emergenza, ha permesso di prelevare alcune marze, che sono state “piantate” nel podere Torbato, difronte alla Torre di Oriolo, dove Lucia Ziniti dell’azienda San Biagio Vecchio ci racconta la storia e le caratteristiche di questo vitigno.

Il Centesimino è un vitigno che caratterizzo molto questo areale perché è stato proprio qui a Oriolo e nel podere Terbato dove ci troviamo,che il Centesimino è tornato a rivivere. Anticamente era conosciuto come Savignone ed era il vino da tavola, il vino comune qua a Faenza e dintorni. È un vitigno a bacca rossa semi aromatico.

Le caratteristiche del centesimino sono essenzialmente la semiaromaticità molto travolgente, che in qualche modo a un degustatore può rimandare alla Lacrima di Morro d'Alba, al Ruchè perché è veramente molto intensa. Ha un naso molto molto giocoso, molto divertente. È un vino di struttura, ma che beneficia anche della tipologia dei terreni che abbiamo qui ad Oriolo, molto sabbiosi, che gli consentono di mantenere una buona freschezza. Si può trovare in due espressioni:

  1. Secca
  2. Passita, da uve stramature.

La Torre di Oriolo ospita l'associazione operatori di Oriolo, che riunisce tutti i vignaioli della zona. Siamo in sette e ognuno ha la sua interpretazione di Centesimino. C'è anche chi lo fa in versione spumante. Quindi, c’è anche l’opportunità di divertirsi studiando le diverse declinazioni ed espressività di questo vitigno. Un percorso didattico che val la pena fare…..

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