Assenzio, artemisia…..vermouth.

Siamo nella seconda metà del '700 e un certo Benedetto Carpano o Carpano, non so onestamente come si pronunci, aggiunge al vino Moscato, oltre ad altre erbe e spezie, l'artemisia, che in quel periodo è più conosciuta con il suo nome tedesco appunto Vermouth.

 

22 marzo dal 2017

È riconosciuta Indicazione Geografica Tipica Vermouth di Torino. Deve essere prodotto in Piemonte e come base si può utilizzare qualsiasi vino italiano a meno che non lo si voglia dichiarare Superiore, dov’è previsto l'uso di vini piemontesi per almeno il 50%. Si aggiungono poi spezie ed erbe con prevalenza di artemisia coltivata in Piemonte.

Com'è questo prodotto?

Sapore e aspetto dipendono dal vino base che si utilizza e ovviamente la varietà di erbe e di spezie.

In commercio, quindi, ne troviamo di più dolci😍😍, più amari😫😫, più o meno erbacei🌿🌿, con note agrumate🍋🍋, balsamiche, note di frutta secca, di caramello, che è l'unico colorante ammesso.

Lo possiamo trovare in varie tonalità cromatiche: dal bianco al giallo, dall'ambrato e anche ovviamente rosso.

Anche se la sua rinascita è dovuta all'arte della miscelazione, che in questi anni va di gran moda,

il vermut trova una sua collocazione in varie situazioni:

  1. come aperitivo;
  2. fine pasto;
  3. digestivo.

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