In viticultura, l’incrocio è l’unione di due vitigni differenti per ottenerne una terza varietà che combina le proprietà organolettiche dei due biotipi originali. Incroci famosi sono il Müller-Thurgau e i Manzoni. Quest’ultimi sono l'oggetto di questo post.
Gli incroci Manzoni, diversamente da quanto si potrebbe credere, non prendono il nome dal famoso poeta, ma da Luigi, Preside della scuola enologica di Conegliano dal 1933 al 1958. Nella sua lunga carriera il Prof. Manzoni ha realizzato diversi tipi di incrocio. I più noti sono:
Il vino che si ricava da quest'uva è abbastanza fine, elegante, con una discreta gradazione ed una buona acidità. Si caratterizza per la facilità di beva, che lo rende il tipico salva situazione.
C’è chi sostiene che questo incrocio sia stato ottenuto per errore. Sembra infatti che lo studioso volesse ottenere un vitigno con la stessa produttività del Prosecco (Glera) e gli aspetti qualitativi del sauvignon, ma per errore utilizzò la varietà a bacca nera. Inoltre, da analisi recenti condotte sul del DNA, sembra che l’incrocio non sia stato fatto con Cabernet sauvignon, ma bensì Franc. Errore o meno, il risultato è un vino che unisce le tipiche note fruttate e delicate del Glera a quelle fruttate molto dolci con un leggero riamando verde tipiche che Cabernet. Ottimo con le carni leggere.
È un rosato solitamente spumantizzato, dolce con delle proprietà che permettono degli abbinamenti come ad esempio il tiramisù.
Caratteristica comune a tutti gli incroci Manzoni, anche se non riferita a note gusto-olfattive, è il buon rapporto qualità prezzo.