Il Primitivo di Manduria Dolce Naturale con Tarallucci pugliesi Dolci

I taralli sono un prodotto della cucina tradizionale italiana molto apprezzato sia in Italia che all'estero; inconfondibili per la loro sfiziosità, possono essere un ottimo aperitivo se accompagnati da un buon bicchiere di vino rosso, ma sono l’ideale anche se gustati con formaggi e salumi.

L'ipotesi più accreditata sulla nascita di questo prodotto, sostiene che i taralli siano nati intorno al 1700 nelle campagne del sud Italia - in particolare quelle pugliesi e campane - dove venivano consumati dai contadini che erano soliti mangiarli quando si spostavano per curare i loro campi ed erano lontani da casa, oppure davanti al focolare insieme a un bicchiere di vino.

Nel tempo, i taralli pugliesi e quelli campani si sono caratterizzati in maniera diversa; quelli pugliesi, comunemente chiamati "tarallucci", sono di forma più piccola e superficie liscia, e vengono preparati usando olio extravergine d'oliva.

Il tarallo ha avuto un successo tale da diventare un vero e proprio prodotto tipico e recentemente ha conquistato la denominazione PAT, Prodotto Agroalimentare Tradizionale italiano.

Un abbinamento molto apprezzato, è quello che accompagna ai tarallucci pugliesi, il primitivo di Manduria, vino dai sentori di frutti surmaturi e dal sorso caldo e avvolgente, con una buona spinta acida che lo rende estremamente gradevole.

Il primitivo di Manduria, è un vino DOC (denominazione ottenuta nel 1974) che viene prodotto nelle provincie di Taranto e Brindisi, a partire dai vitigni di primitivo.

La storia del primitivo, ci porta molto indietro nel tempo, quando nel VII sec. il suo vitigno fu importato dai Greci nei territori della Magna Grecia, e in particolare nelle zone delle attuali province di Taranto, Brindisi e Bari.

Oggi il primitivo è tra i dieci vitigni più coltivati in assoluto, e tra le eccellenze vinicole italiane. Si stima che nel 2016, siano state prodotte 25 milioni di bottiglie, di cui il 60-70% è stato destinato all'esportazione di Paesi quali Europa, Canada, Stati Uniti e Cina, dove il Primitivo di Manduria DOC è un prodotto molto richiesto.

 

La ricetta originale dei taralli, prevede che si impastino con del vino bianco, ma quale vino degustare con questo sfizioso prodotto?

AcinoNobile propone l'abbinamento al Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG 11 Filari prodotto dalle cantine di San Marzano.

 

PRIMITIVO DI MANDURIA DOLCE NATURALE DOCG 11 FILARI

Tipologia vino:
Denominazione di Origine Controllata e Garantita.

Colore:
Rosso.

Vitigno:
Primitivo.

Zona di produzione:
Vecchissimi vigneti selezionati nei comuni di San Marzano e Sava. I suoli sono costituiti dalle terre rosse residuali, a tessitura fine, generalmente con substrato calcareo e radi affioramenti rocciosi. I valori termici caratterizzano un ambiente piuttosto caldo, con piovosità annua molto bassa ed escursioni termiche molto elevate, condizione questa che ha una benefica influenza sulla qualità delle uve. È questa la classica zona di produzione della d.o.p. Primitivo di Manduria.

Vendemmia:
Primi giorni di Ottobre.

Vinificazione:
L’uva, dopo aver subito un appassimento sulla pianta, viene raccolta manualmente. Macerazione: 10 giorni con lieviti indigeni selezionati in vigna su materiale scelto di diverso tipo. Fermentazione a temperatura controllata a 24-26° C.

Affinamento:
12 mesi in barriques di pregiati legni francesi ed americani.

Caratteristiche organolettiche:
Colore rosso rubino intenso con sfumature granate; profumo persistente e complesso, con sentori di frutti surmaturi che ricordano la confettura di ciliegie e i fichi secchi; leggere note speziate. Il corpo, di tutto rispetto, avvolge piacevolmente il palato con sensazioni mielate mitigate da una giusta acidità. È un vino che riesce a mantenere intatte le caratteristiche organolettiche per 7 anni.

Abbinamenti:
Vino da meditazione. Trova un ottimo equilibrio con pasticceria secca a base di mandorle, crostate di frutta, formaggi dal gusto deciso e stagionati. Da servire a 18°C.

 

TARALLI PUGLIESI RICETTA

INGREDIENTI (per circa 500 gr di taralli)

  • 500 gr di farina 00

  • 180 ml di vino bianco

  • 175 ml di olio extravergine d’oliva

  • 10 gr di sale

  • Semi di finocchio

La preparazione è molto semplice: dopo aver impastato tutti gli ingredienti e aver ottenuto un impasto elastico bisogna ricavarne dei bastoncini di circa 1 cm di diametro e 7 cm di lunghezza che andranno poi ripiegati a formare un anellino, con le due estremità ben sovrapposte. Terminata la formatura, i taralli pugliesi subiscono due cotture: vanno leggermente bolliti e poi cotti in forno.

Portate a bollore l’acqua con un po' di olio in una pentola capiente; versate pochi taralli alla volta e scolateli non appena salgono a galla. Lasciateli asciugare su un telo finché non sono raffreddati (i taralli possono essere infornati anche a distanza di alcune ore dalla lessatura). Successivamente, metteteli in una teglia e infornate a 220 °C per circa 30 min. fino ad ottenere una bella doratura.

Questa doppia cottura consente di ottenere la tipica croccantezza e fragranza che li rende così buoni.

 

Ed ora, non vi resta che gustarli con dell'ottimo Primitivo di Manduria!

 

 

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