Silvio Bragagnolo Vini Passiti ci ha portato una parte di un suo sogno: il passito di malvasia rossa. In Piemonte ci sono principalmente tre cloni di Malvasia, che sono la nera lunga, la Casorzo e la Schierano. Anni fa per realizzare questo sogno, misero a dimora un vigneto con tutte e tre le varietà in modo tale da unire le caratteristiche di queste tre malvasie rosse. Qui dentro infatti ci sono tutte e tre le malvasie che danno unicità al vino perché al suo interno queste si comportano in modo diverso.
Ha un colore veramente spettacolare. Per fare un grande passito, tutti gli aspetti devono essere portati a grande livello. Quindi l'annata deve portare con sé un determinato tipo di colore. Questo è un passito che ha solo un anno. Qui siamo molto vicini ai duecento milligrammi litro di zucchero residuo per tredici gradi e mezzo di alcol. Però è anche molto acido e questo lo si deve ai terreni della valle Bagnario. Ha un'eleganza impressionante. Al naso ha note si fruttate, ma anche molto floreali. C'è la viola, c'è il ciclamino.
L'appassimento viene fatto in ambiente aperto e su staggiere. Tutte le uve vengono raccolte e posizionate una a fianco all'altra al sole e coperte con un telo. Questo telo è percorso da un tessuto che gli conferisce resistenza meccanica e allo stesso tempo pregiamento delle uve. L'aria calda sale dal basso verso l'alto asciugando le uve e il prato sottostante, con la sua evapotraspirazione, regola un po' il tutto creando una cosa unica.
In bocca è qualcosa di straordinario. Questo connubio tra dolcezza e acidità è impressionante. Penso che sia uno dei pochi vini adatto a un abbinamento particolare come la crostata di frutta, il cioccolato, la pesca rossa o i chicchi di caffè ricoperti di cioccolato. A differenza di un passito bianco, il passito di Malvasia rossa puoi berlo anche da solo.
Questo Passito di Malvasia si chiama Aretè ed è dedicato alla bimba di Silvio. Nell'etichetta viene inoltre dedicata una parola per ogni annata. Il nostro primo Aretè è stato realizzazione proprio perché è stato un dono.
Un brindisi alla bimba di Silvio. Cin!