La prima volta che ho sentito parlare di Vino Primitivo mi sono immaginato Fred Flintstone che brinda in mano con un calice di pietra. Invece, il Vitigno primitivo non è proprio così Paleolitico. I primi documenti storici sul diffondersi di questo straordinario vitigno risalgono alla seconda metà del 1700, quando un uomo di Chiesa, Don Francesco Filippo Indellicati, notò, tra i tanti vitigni che c'erano nelle sue vigne, uno che giungeva a maturazione prima di tutti gli altri e dava un Uva particolarmente nera, dolce e gustosa che si poteva vendemmiare già  a fine agosto. Iniziò, allora una meticolosa selezione e piantò i tralci in un terreno di Gioia del Colle. Così nacque la prima monocultura di quello che si chiamò Primaticcio. Nel 2001 si è scoperto che si tratta di una pianta di origini croata. Il suo DNA è condiviso con il Vitigno Croato Plavac mali. Ci sono varie ipotesi riguardo la sua importazione. La più accreditata è quella legata al commercio dei Mercanti Veneziani. Inoltre, il Vitigno Primitivo condivide molte caratteristiche genetiche anche con il Vitigno Zinfandel, tipico della California. Rimanendo tra i nostri confini, dalle Vigne di Don Indellicati, il vitigno ben presto si estende a Gioia del Colle, Altamura e Acquaviva delle Fonti, grazie ai suoi pregi quantitativi e qualitativi. Dalle Murge si espanse poi in Salento: a Bari, Brindisi, nelle provincie di Taranto e Lecce. E' a Manduria e Maruggio che trovò un habitat particolarmente favorevole al miglioramento delle sue qualità. Si racconta che qui arrivarono alcune barbatelle che la Contessina Sabini di Altamura si portò dalla sua città natale come una sorta di dote per il matrimonio con Don Tommaso Schiavoni Tafoni di Manduria. Questi la seppe far fruttare molto bene. Oggi il Primitivo è prodotto anche da altre regioni del Centro e Sud Italia, come Umbria, il Lazio, l'Abruzzo, il Molise, la Campania, la Basilicata e la Sardegna. ll Primitivo è piuttosto difficile da gestire ed è anche particolarmente esigente. Si tratta di un Vitigno che mal sopporta i lunghi periodi di siccità, ma anche la troppa umidità. Il clima perfetto è quello secco, caldo e caratterizzato da piogge brevi, ma intense. Una volta trovato il clima ideale questo vitigno è in grado di crescere in maniera rigogliosa. Gli acini di quest'uva sono caratterizzati da un colore blue scuro e sono ricchi di pruina. Son molto attaccati tra loro. Ecco perché troppa umidità può favorire la comparsa di muffe. Questo tipo di pianta è molto longeva ed è molto facile trovare vitigni che hanno più di 80 anni. Per tutta la prima metà del '900, l'uva proveniente da questo vitigno veniva utilizzata come materia prima per i vini da taglio soprattutto per il suo tenore alcolico che lo contraddistingue. Il vitigno Primitivo è stato rivalutato solo negli ultimi anni. Adesso viene utilizzato per produrre vini fini. Questo tipo di vitigno è particolarmente indicato per terreni asciutti con poche esigenze di allevamento o per terreni pietrosi. Se coltivato in terreni ricchi di calcare, invece, è in grado di sprigionare un piacevole aroma fruttato che ricorda molto i frutti di bosco e un bel colore vivace. In presenza di terreni profondi, inoltre, sviluppa un alto tasso alcolico. Il primitivo può essere vinificato in purezza o unito ad altre tipologie di uve sempre rispettando i disciplinari della produzione per la DOC, DOCG e DOP. Questa tipologia di vino si contraddistingue per avere un color rubino molto intenso che, con l'invecchiamento, si arricchisce di sfumature violacee. Il profumo ricorda molto i frutti ossi come la mora e la prugna, ma anche le viole. Se affinato in legno si arricchisce di sentori speziati come il cacao, la liquirizia e il pepe nero. Il gusto è caldo e avvolgente. Al palato si avvertono chiaramente i toni fruttati. Risulta morbido e vellutato con un elevato tenore alcolico. Con queste caratteristiche gli abbinamenti ideali sono le carni rossi alla brace o con sughi molto speziati. Va bene anche per accompagnare la selvaggina ed il brasato. I vini più giovani sono indicati anche per accompagnare i legumi e i primi piatti a base di carne. I più invecchiati si sposano anche con i formaggi stagionati con il gusto deciso, la pasticceria secca e le mandorle tostate. Ripensando a Fred Flintstone credo avrebbe gradito un abbinamento con la bistecca di Brontosauro. 

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