Il Sagrantino è un vitigno a bacca nera, coltivato in Umbria sin dal Medioevo. A importarlo dall'Asia Minore, o dalla Grecia, sarebbero stati i monaci bizantini oppure i frati francescani.

 

Quasi sicuramente il suo nome è legato all'uso sacro durante le funzioni religiose oppure al termine 'sagrestia'.

 

Montefalco è un comune di antica fondazione romana, della provincia di Perugia, situato in cima a una collina, il cui nome sarebbe stato scelto dall'imperatore Federico II, per il gran numero di falchi presenti nell'area.

 

Il Montefalco Sagrantino o Sagrantino di Montefalco è un vino rosso dalle caratteristiche particolari,

poiché associa un sapore asciutto e intenso a un aroma delicatamente fruttato che ricorda i frutti di bosco.

 

Le vigne crescono in meno di 1.000 ettari di terreno vocato alla viticoltura e gestito da pochi produttori, intenzionati a conservare inalterati i requisiti delle uve, per realizzare quello che viene considerato uno dei migliori vini della regione. Queste uve vengono considerate come le più tanniche al mondo.

 

Grazie al suo notevole contenuto polifenolico mostra una perfetta capacità di invecchiamento, ma è anche ottimo per produrre dei buonissimi vini passiti.

 

Dal 1992 è tutelato dal marchio DOCG, riservato unicamente a vini con uve del vitigno Sagrantino in purezza, che deve essere coltivato soltanto nella ristretta zona indicata.

 

Per ottenere il Sagrantino sono richiesti come minimo trenta mesi di invecchiamento, dei quali almeno 12 in botti di legno, a cui deve seguire un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia di almeno quattro mesi. Questa è la tempistica necessaria per affinare il gusto.

 

Il vino è presente in due versioni - secco e passito - con caratteristiche differenti, anche se l'impronta olfattiva e gustativa rimane molto simile.

 

La versione secca ha un tipico colore rosso-rubino intenso, con riflessi violacei che tendono al granato. Al naso presenta sentori delicati con tendenza fruttata, che ricordano i frutti di bosco e le prugne nere. L'aroma è completato da eleganti note vanigliate, miscelati a profumo di cuoio e legno, con accenni dell'intenso profumo del tartufo.

Al palato il Montefalco Sagrantino si presenta asciutto e armonioso, perfettamente equilibrato, con una notevole morbidezza che lo rende avvolgente e vellutato.

Sfruttando l'abbondanza di sostanze antiossidanti naturali, il vino può evolvere fino a 10-15 anni, migliorando progressivamente aroma e sapore.

 

Per il Montefalco Sagrantino passito, i grappoli dopo la vendemmia vengono lasciati ad appassire per alcuni mesi, perdendo quindi la maggior parte della loro componente acquosa,

e concentrando i tannini. Questa versione è essenzialmente simile a quella secca, ma con un aroma più di frutta rossa matura, di more bosco e di confettura alle prugne.

Il sapore è più zuccherino, dato che l'appassimento delle uve ne esalta la dolcezza.

Ampio e armonico, particolarmente gradevole, fino dai primi sorsi.

 

Per degustare questo vino, ottimizzando le sue caratteristiche, viene raccomandata una temperatura di servizio compresa fra i 18 e i 20 gradi, in quanto il freddo tende a limitarne la percezione sensoriale.

 

Abbinamenti Sagrantino Secco: Piatti di carne, come grigliate miste, arrosti, selvaggina accompagnati dalla polenta. Risotti al tartufo, pasta condita con sughi di carne, lasagne e tagliatelle, e ragù di cinghiale sono i primi piatti che sposano benissimo il grande Sagrantino. Anche i formaggi, a pasta dura, molto invecchiati, si adattano perfettamente a un vino del genere,

 

Abbinamenti Sagrantino Passito: Dessert, come ciambelle oppure biscotti secchi a pasta dura.

Hai bisogno di noi? Contattaci