Azienda Agricola La Corona
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Azienda Agricola La Corona

Via Trefaldina, 22 - Scanzorosciate (BG)

Informativa Drop-Shipping

AcinoNobile adotta una politica di vendita chiamata Drop-Shipping per valorizzare le Cantine con cui collabora.
Nel Drop-Shipping, chi spedisce le bottiglie di vino e chi riceve il pagamento é direttamente la Cantina che produce il vino, senza intermediari.
AcinoNobile raccoglie solamente l'ordine aiutando quelle cantine che non hanno la forza di avere un sistema di E-commerce sul proprio sito.
Quindi 2 ordini fatti a 2 cantine differenti avranno 2 pagamenti distinti.

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La Cantina

L’azienda e la sua vigna si trovano nel territorio di Tribulina, nella zona collinare di Scanzorosciate, sulle prime propaggini delle prealpi bergamasche.
La vigna è circondata da un bosco secolare in cui prosperano animali selvatici di tutti i tipi. Il ripido pendio e la completa esposizione a sud-sud-est fanno in modo che tutta la potenza del sole venga catturata e racchiusa nei grappoli scuri del Moscato di Scanzo.
Alla vendemmia i grappoli, vengono posti su dei graticci, per un lungo appassimento, poi vengono pigiati e il vino lasciato maturare per ben due anni in una fresca cantina scavata nella roccia. È così che diventa un ottimo Moscato di Scanzo.
L’azienda Agricola La Corona, a conduzione familiare è nata qui nel 1996, ed è stata costituita per produrre di Moscato di Scanzo.
La filosofia aziendale è quella di curare nei minimi particolari la piccola produzione dei propri prodotti, puntando tutto sulla qualità. La continua ricerca di innovazione, unita a una sana tradizione, ha permesso di raggiungere questi ottimi risultati, cercando di mantenere inalterate le qualità delle uve dalla pianta alla bottiglia.
Un breve cenno alla storia di questo vino da meditazione. La storia vuole che Ateste si fermò sulle rive del serio portando con se un vitigno rosso e diede il nome al luogo “Ros” (grappolo rosso); nel tempo poi divenne Rosate e successivamente Rosciate. La prima testimonianza è datata 1347 con le guerre tra Guelfi di Scanzo e Ghibellini di Rosciate per disputarsi le ambite botticelle di “moscadello”. Infine, nel ‘700 il pittore e architetto Quarenghi lo donò alla zarina Caterina II di Russia e da qui conquistò la sua fama e notorietà in tutto il mondo, fino a diventare il più caro vino quotato alla borsa di Londra verso la metà del 1800.
Questo vino di grande pregio, è un Moscato passito a bacca rossa, ottenuto da vitigno autoctono coltivato su un territorio di soli 31 ettari, esclusivamente nella fascia collinare del comune di Scanzorosciate, nella provincia di Bergamo. La denominazione è limitata solo a questa zona per la tipicità della roccia denominata Sass de Luna: è una formazione calcareo marnosa molto particolare che affiora sulle colline scanzesi. È di incredibile durezza e resistenza, ma una volta esposta al tipico microclima collinare e agli agenti atmosferici, si sgretola diventando polvere. Il terreno acquisisce così un’alta mineralità e una scarsa disponibilità idrica: due caratteristiche fondamentali per questo tipo di uva che diventa, nel tempo, molto resistente alla siccità, più sana, profumata e ricca di aromi riconducibili alla famiglia dei Moscati. Durante il giorno, inoltre, accumula il calore solare e di notte protegge le radici dalle gelate.
Vista la produzione molto limitata, è da considerarsi un prodotto di nicchia, ricercato, unico e inconfondibile al palato.

I Vini

Bottiglia di Moscato di Scanzo

Moscato di Scanzo

Il colore è di un rosso rubino molto intenso, quasi impenetrabile. Al naso si sentono note di frutta passita, prugna, frutti di bosco e more. In bocca ha una buona acidità e tannicità.
Abbinamenti: dolci secchi, cioccolato fondente, dolci a base di cioccolato (come la sacher), formaggi lievemente erborinati.

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