Domenica è Pasqua e quindi…la domanda che mi sto facendo in questi giorni è:
cosa mangiamo a pranzo il giorno di Pasqua? E COSA BEVIAMO soprattutto!?!
Beh, essendo Pasqua una festa di tradizione mi sa che non ci resta che proporre dei piatti tradizionali, magari andando a spulciare qualche ricetta della nonna…..
Sicuramente ogni regione ha i suoi piatti della tradizione e….anzi….vi invito a proporre anche i vostri menù Pasquali, il mio, salvo varianti imposte dalle donne di casa sarà: delle uova con gli asparagi bianchi, le uova sono una presenza d’obbligo per la tradizione.
Un bel risotto di bruscandoli, che in pratica è un luppolo selvatico, mantecato con del formaggio morlacco
E come secondo, se vogliamo rimanere sui piatti della tradizione Pasquale, agnello o capretto.
E come dolce? come non finire con la “fugassa” che sarebbe la focaccia in italiano. E' un dolce “povero” che ha origini molto antiche e che nasceva praticamente dall’impasto del pane con l’aggiunta di burro, zucchero e uova. Ora è un dolce lievitato che, come vedete, assomiglia come forma ad un panettone e come gusto ad una colomba…ma più soffice. Se vi capita, assaggiatelo perché ne vale la pena…
…ma veniamo alla parte importante: che bottiglie apriamo?
A me piace partire con una bollicina e quindi questa volta scelgo… beh voglio restare in Veneto e quindi mi scelgo un Prosecco, semplice, beverino, oggi scelgo quello dell’azienda Picchi del Moro. Egidio, il titolare, è un fissato per la qualità e i suoi prodotti rispecchiano la volontà di fare un prodotto prima di tutto sano e ben bilanciato.
Con il risotto mi sa che mi apro il Soave Vintage di Bertani perché questo è un vino che si trova veramente a suo agio tra verdure e formaggi.
Per il secondo mi porto a casa un altro prodotto della tradizione veneta, un bel Valpolicella ripasso, in questo caso dell’azienda Le Calendre.
E con la nostra fugassa?? Con questo dolce ci va un vino non troppo strutturato e quindi il nostro pranzo di Pasqua lo chiudiamo brindando con il Soelio, che è uno spumante a metodo charmat, dell’azienda Cavazza, ottenuto da uve Garganega che prima di essere vinificate vengono messe ad appassire.
Bene, non mi resta che augurarvi Buona Pasqua e ovviamente Buon pranzo!